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DRAGHE un’altra
realtà economicamente importante della pesca italiana è
quella costituita dalle draghe idrauliche per la cattura dei molluschi
bivalvi. La pesca con turbosoffianti si è diffusa soprattutto
nell’Alto e Medio Adriatico, un ambiente particolarmente produttivo per
le sue caratteristiche di mare relativamente chiuso, con elevato
apporto di acque dolci, scarsa profondità e forti correnti di
marea, le quali creano un ambiente ricco di nutrienti e un substrato
particolarmente fertile per i bivalvi. Si stimano in 1000 i natanti
che
esercitano questo sistema di pesca in Italia, una flotta che ha avuto
una grossa fase di crescita negli anni ‘80 per poi nuovamente ridursi
nell’ultimo decennio a seguito della graduale e sostenuta contrazione
dei livelli produttivi delle vongole, la principale risorsa pescata. I
problemi di sovrasfruttamento permangono, nonostante le numerose
disposizioni ministeriali susseguitesi dal 1995 per controllare gli
input produttivi e limitare i quantitativi pescati, rivelatesi
purtroppo poco efficaci in un contesto di forte dipendenza
socio-economica e di crescente conflittualità tra i gruppi
sociali interessati.
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