Ötzi: L'uomo venuto dal ghiaccio |
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Ricorate
l'uomo venuto dal ghiaccio? ...lo potete vedere
esposto nel museo di Bolzano. All'inizio
del mese di marzo dell'anno 1991 si verificò sulle Alpi
centrali, a cavallo del confine italo-austriaco, un
fenomeno naturale assai singolare: una corrente d’aria calda,
proveniente dall’Africa e carica di sabbia sahariana, si scontrò
ad alta quota con una corrente fredda, provocando una precipitazione di
neve mista a sabbia. I ghiacciai e i nevai si
coprirono di un leggero strato di sabbia e assunsero un colore giallo
scuro.
Il ghiacciaio aveva conservato gelosamente il suo tesoro per
5.000 anni e ora lo aveva liberato per alcune settimane prima di
ricoprirlo di nuovo con l'arrivo delle prime nevicate.Col sopraggiungere dell’estate un secondo eccezionale evento sconvolse la zona: la temperatura era rimasta per un lungo periodo di 2 gradi al di sopra della media stagionale. Il processo di ritiro dei ghiacciai, già molto evidente negli ultimi anni, si accentuò per la presenza della sottile coltre di sabbia che, colpita dai raggi solari, si era surriscaldata. Il caso volle che proprio in quei giorni e proprio in quel luogo, passasse una coppia di alpinisti tedeschi che al rientro da un'ascensione avevano pensato di abbandonare il sentiero e di camminare ai bordi del ghiacciaio per accorciare la via. All'interno di un'ansa, protetto dal movimento devastante del ghiacciaio, scorsero i resti mummificati di un uomo: erano le ore 15,30 del giorno 19 settembre 1991. All’inizio vi furono molti dubbi sull'identificazione del cadavere. Chi lo dava per uno scalatore emiliano scomparso negli anni '30, chi per un soldato dell’armata di Federico IV, chi lo dava per un soldato della prima guerra mondiale. Quando, però, la notizia del ritrovamento di antichi reperti trovati accanto al cadavere mummificato si diffuse, cominciò a farsi strada fra gli scienziati l'ipotesi di essere di fronte ad un'eccezionale scoperta. E pochi mesi dopo dalle Università incaricate a condurre le prime analisi di laboratorio giunse la conferma: l'uomo era vissuto tra il 3350 e il 3100 a. C. La mummia fu chiamata Ötzi, Intorno al suo corpo sono stati ritrovati alcuni utensili: un coltello di selce con l’impugnatura in legno, recipienti in corteccia di betulla, un arco, la faretra, un’ascia immanicata e i suoi indumenti. Il recupero era stato filmato dalla televisione, ed è quindi documentato fin nei minimi particolari; il corpo del morto venne messo in un sacco mortuario, portato in elicottero a Vent e di lì ad Innsbruck in un carro funebre insieme ai reperti, poiché si credeva che il corpo fosse stato rinvenuto in territorio austriaco. Solo successivamente, dopo i rilievi ufficiali e la definizione dei confini, fu stabilito che il luogo del ritrovamento è di fatto situato in territorio sud-tirolese, poche decine di metri dal confine di stato. la mummia era stata scongelata e nella cella in cui fu inserita furono riportate artificialmente le condizioni del ghiaccio; al museo archeologico di Bolzano la mummia è conservata in una cella frigorifera con umidità di –6 gradi Celsius e ad umidità del 98%. Sul corpo furono condotte minuziose indagini scientifiche, utilizzando le più sofisticate apparecchiature, tutto ciò con grande interesse da parte degli esaminatori: per la prima volta nella storia della medicina e dell’archeologia si sono potuti condurre studi anatomici su una mummia databile al IV millennio a.C. In particolare sono stati fatti esami sul suo cranio, agli occhi, alla colonna vertebrale, ai genitali, alla dentatura, allo scheletro, alla zona cutanea e agli organi interni(stomaco, intestino). Tutto ciò ha portato a conoscere vari argomenti: età, sesso, peso prima della sua morte. |